Chiara, Napoli

La tua storia – da quando nasci ad oggi

Nasco a Napoli in una famiglia di media borghesia napoletana.

Di quelle con impostazione cattolica e valori sani.

Se mi devo collocare nel passato, la definizione perfetta per me era “brava ragazza di buona famiglia”.

Scuole “giuste”, università “giusta”, master post universitari in Italia e all’estero (Roma, LUISS Guido Carli e Bruges, Collegio d’Europa), esperienze di lavoro all’estero ( Bruxelles, Commissione Europea) e poi a Napoli, prima in Confindustria ( con un contratto a tempo indeterminato poi rescisso) e successivamente al Comune di Napoli.

Ho avuto il mio posto come dirigente a 31 anni.

Avevo una carriera assicurata, ottime entrate, una vita “perfetta” agli occhi di molti.

Solo che non stavo bene. Mi sentivo soffocare tra obblighi, convenzioni e condizionamenti sociali. Il lavoro che facevo, per il quale avevo studiato, per il quale mi ero preparata tanto ed al quale ero arrivata, mi stava stretto. Provavo un forte senso di oppressione e “sentivo” che quella non era la mia vita, ma la vita che gli altri si aspettavano da me – a cominciare dalla mia famiglia.

Non c’è nulla di sbagliato in questo, nell’avere grandi aspettative per un figlio che si ama e nel cui interesse si è investito molto. Specie quando lo vedi arrivare a una meta.

Però il mio lavoro al Comune come dirigente era pesante, avevo a che fare con la politica tutti i giorni ed era una brutta politica. Non aveva valori ne’ pudori e io non riuscivo a starci dentro, ad accettare, a sottomettermi. Non ero felice di essere parte di un sistema che deprecavo. Non tolleravo che il mio tempo, il mio cervello, il mio lavoro, fossero dedicati ad un’attività che non mi dava nulla, non creava nulla di davvero utile per la collettività.

Peraltro lavoravo moltissimo e non avevo tempo per me.

Per me era diventata un’ossessione.

Non ci stavo più dentro. E non volevo abituarmi. C’era qualcosa di profondamento sbagliato in tutto questo.

Avvertivo forte il peso di dover continuare quella vita per sempre.

Volevo liberarmi, scappare, viaggiare, esplorare, provare, fare qualche pazzia per me. Volevo VIVERE. Volevo altro, avevo mille desideri ma non sapevo da cosa iniziare.

Sono partita dalle mie passioni, dal richiamo che il mare ha sempre avuto per me e da ciò che di “altro” sapevo fare.

Il mio “altro” erano la vela e l’organizzazione di eventi. Ho provato a mettere insieme le due cose.

Ed eccomi qua. Faccio lo skipper, insegno vela e organizzo vacanze in barca a vela.

Ho un mio sito internet e la mia pagina facebook dove promuovo le mie attività, racconto la mia storia e vi invito a sognare con me (www.velaviaconme.it).

In molti hanno cercato di dissuadermi. In pochi hanno capito. La paura del cambiamento è spesso paralizzante per molti. Lo è stata in alcuni momenti anche per me.

Dopo che ho abbandonato tutto (nel 2011), ho capito che quello che davvero cercavo era libertà.

Una libertà profonda, concettuale. Una libertà responsabile.

Libertà di scegliere, di mettermi in gioco. Anche di sbagliare.

La libertà di cambiare le cose, se le cose non vanno. La libertà di dire no, anche se i no hanno un prezzo. Libertà dalla paura, perché ci vogliono determinazione e coraggio per andare avanti e uscire dalla nostra zona di comfort che può diventare una prigione a vita.

Oggi mi sento fiera e forte. E libera. E so che si può fare.

 

E’ stato difficile, e quanto, iniziare (e continuare) un’attività imprenditoriale così particolare come la tua nella tua città?

La cosa più difficile è stata lasciare tutto, per poi rimanere.

E’ stato delicato spiegare alla mia famiglia che cosa mi stava succedendo. Non volevo tenerli fuori ma ero pronta ad andare avanti se non avessero capito.

Sono stata fortunata. Mi hanno compresa, accolta, sorretta ed aiutata quando è stato necessario.

Ma è stato difficile passare da uno status di dirigente e quello di skipper free lance e istruttrice di vela. Sia per l’impatto psicologico che per mille aspetti pratici.

In primis, una drastica riduzione delle entrate, che ovviamente mi ha radicalmente cambiato lo stile di vita.

All’inizio, soldi davvero pochi. E anche adesso, ma a me va bene così.

E poi anche il fatto di cambiare radicalmente cappello e mestiere.

Avevo una passione, la vela, ma non ancora delle competenze solide da spendere.

Ho dovuto crearmele negli anni e continuo ancora adesso. Ho dovuto costruire una mia credibilità, un giro di lavoro tra scuole di vela e società di charter, per poter lavorare.

Non è stato facile, ho faticato parecchio, ancora oggi non lo è, ma sta funzionando.

 

Oggi lavoro principalmente tra Napoli, Malta, e la Grecia. Passo molti mesi fuori.

In passato ho lavorato tra Francia, Corsica, Eolie, Spagna, Caraibi. Ho avuto bisogno di andare via per un po’, fare le mie esperienze, e ritornare.

Dopo 4 anni le cose si stanno assestando con parecchie consapevolezze in più, la mente libera, il cuore curioso. Più serenità d’animo e molta più fantasia di prima.

 

Molti (che mi conoscevano anche “prima”) quando sentono la mia storia ne vedono solo l’aspetto legato alla spensieratezza, al sole-mare-chitarra-amici. Vedono una vita fantastica. E il più delle volte esordiscono con un semplicistico “beata te”.

Dietro al “beata te” c’è il blocco della paura. Dell’io “non ne sono capace”. Oramai lo so.

Che sia la barca a vela o un baretto sulla spiaggia, un sogno bucolico o un semplice outing, un cambio di lavoro o una presa di posizione ferma, è il sogno di libertà che la gente insegue.

Però il più delle volte non attua nessun cambiamento per arrivarci.

 

Ci sono voluti coraggio, tenacia, determinazione, cadute, ammaccature, delusioni, momenti bui, paura di non farcela per costruire quella che sono adesso. E nessun cambiamento è indolore o privo d’insidie.

 

Sei stata letteralmente condotta da una passione così grande (la vela) che hai cambiato la tua vita. Adesso però sei tu a ‘guidare’ le persone attraverso quella grande ricchezza di emozioni che solo la vela dona: cosa odi e cosa ami di questo forte, e refrattario ai compromessi, stile di vita?

Amo il senso di libertà e d’indipendenza.

Il gusto è nel viaggio, non solo nella meta. Il bello è andare con lentezza, non solo arrivare.

Amo l’autarchia che solo una barca ti garantisce. L’autosufficienza. Il fatto di poter mollare gli ormeggi e andare, avendo la tua casa con te e dentro quel poco che ti serve.

Amo approdare in posti nuovi come se li stessi scoprendo io – moderna argonauta; adoro curiosare in giro, conoscere un paese. Amo la liricità dei tramonti in rada, il rumore dello scafo sotto vela mentre delfina sulle onde, e le notti stellate.

Amo vedere le menti delle persone accendersi, quando capiscono che quello che hanno indossato per una settimana si riduce a due costumi e qualche pareo. E i cuori infiammarsi quando comprendono che il mare ti riporta alla semplicità. Che non servono orpelli, fronzoli, che il bello è stare in costume tutto il giorno e buttarsi qualcosa addosso per non aver freddo quando la sera si resta in pozzetto a parlottare. Amo convincerli che ci si può lavare con un litro di acqua ed essere profumati e con i capelli a posto uguale, basta usarla solo per sciacquarsi dopo essersi lavati in mare. Amo vederli quando sbarcano con i volti sereni e la mente libera, perché mi ricordo di quando sono saliti.

Odio tutto quello che amo, perché a tutta questa libertà e indipendenza e bellezza è difficile rinunciare. Perché il rovescio della medaglia è essere gitana, disancorata, pronta a partire sempre, ad andare comunque e questa frenesia non aiuta nei legami con i luoghi e con le persone. Perché diventa difficile fare compromessi di qualsiasi genere, anche in amore.

 

Un incontro sensazionale capitato di recente?

Una specie di “sciamano” che lavora sulle energie dal quale mi hanno portata di recente a Parigi. Stupefacente. Ci tornerò appena possibile.

 

E qualcosa di speciale che ti è capitato di recente dal punto di vista personale?

Un bell’amore inaspettato e non cercato che sto vivendo con stupore e immensa gioia.

 

Quale traguardo prezioso pensi di avere raggiunto, ad oggi, nel tuo lavoro?

Il solo fatto che io lo stia facendo, questo lavoro, per me è un gran traguardo. Così come avere un sito internet, una pagina facebook e persone che ritornano con piacere in barca da me.

 

Cosa dai alla tua città, pensiamo Napoli al 100% – in realtà non importa, la tua città potrebbe essere anche, anzi lo è, il mare? E viceversa, cosa ti danno loro, Napoli e il mare?

Il mare mi fa partire, Napoli (al momento) mi fa tornare.

Napoli è le mie radici, la mia città amata e odiata, fuggita e ritrovata, è il Vesuvio che ho tatuato nella mente, è il giallo oro del Castel dell’Ovo al tramonto nei giorni di grecale, è l’odore di mare in città quando c’è scirocco, è gli scorci azzurri tra i tetti quando cammino per i quartieri, è la mia famiglia, i miei affetti.

Il mare è colui che mi accoglie quando fuggo, quando ho bisogno di aria e spazi e orizzonti per volare. E’ il teatro delle mie sfide con me stessa, ma mai con lui. E’ un compagno di viaggio vecchio e saggio al quale non disobbedisco mai. E’ il sottofondo dei miei sonni, la culla dei miei sogni.

 

Cibo e bevanda preferita?

Che domande 😉 Pasta e vino rosso.

 

La musica (e il libro) con te ora?

Musica varia, ma resto un’amante del Jazz.

Sto rileggendo Oceano Mare di A. Baricco. (Me ne hanno regalata di recente una edizione ingiallita del 1992 rimasta nello scaffale per anni in attesa di essere scelta, e trovo questa cosa altamente poetica)

 

Un talento che hai uno che ti manca?

Imparo facilmente le lingue. Adoro entrare in contatto con le persone.

Per contro, non so cosa darei per saper cantare bene accompagnandomi con la chitarra.

 

Cosa hai imparato, sin qui, dalla vita?

Che la vita ce la facciamo noi, ogni giorno.

 

Dove ti vedi tra dieci anni?

Davvero non saprei…

 

16 risposte a “Chiara, Napoli”

  1. francesco

    con piacere faccio i complimenti alle scelte che sembrano difficili nell’abbandonare gli stereotipi ( anche di buon livello e ricchi di ambizioni di chi ci contorna e non sempre di avente schiettezza e sincerità) per vivere come ci piace e ci rende la vita felice da vivere.

    Rispondi
    • Chiara

      Francesco, è proprio così. Hai colto nel segno. Spesso gli stereotipi ci imprigionano e rendono le relazioni umane meno vere. La vita è più felice da vivere se ci mettiamo dentro più schiettezza e verità. Grazie per i complimenti.

      Rispondi
  2. Giovanni Soave

    Un documento …..troppo breve …… e Tanto Ricco di emotività interna che mi scombussola l’anima !!!!
    Conosco Chiara ed è una Donna Meravigliosa perchè sò che tutto quello che ha scritto è tutto profondamente ed incredibilmente vero !!!! E lo sò che ha sofferto per ottenere ciò che adesso ha …. ma quello che ha ottenuto è di un valore incalcolabile , perkè è tutto ciò che l’Umanità rimpiange di non avere : La Propria Libertà, sudata sulla propria pelle, e la soddisfazione che il Futuro viene costruito giorno per giorno dai nostri migliori Pensieri !!!!

    Rispondi
    • Chiara

      Giò, io non lo so cosa ho fatto per meritare un supporter come te!!! Grazie per tutto quello che mi scrivi e per l’affetto che mi dimostri ogni volta. Mi capisci bene tu, perché anche il tuo Viaggio, seppur solo interiore al momento, è un Viaggio a piedi scalzi, lungo e spesso oneroso. Ma i pellegrinaggi dell’anima possono solo portare a nuove consapevolezze. Fosse solo per questo, ne valgono sempre la pena. Ti abbraccio fortissimo.

      Rispondi
  3. Enzo

    Sei stata brava perché non tutti hanno il coraggio di realizzare i propri sogni. Continua così e la vita ti sorriderà .

    Rispondi
    • Chiara

      Grazie Enzo, non sai quanto mi aiuta “sentire” il supporto degli altri, delle persone come te che non mi conoscono ma mi sono in qualche modo accanto. Di coraggio ce ne vuole tanto, è vero, perché a volte i sogni si fanno lontani e bisogna remare più forte per raggiungere quel puntino sull’orizzonte. Basta non perderlo mai di vista 😉 .

      Rispondi
  4. Tiziana

    Gran bella storia di vita. Ti riconosco in tutto ciò che racconti… ovunque sarai tra 10 anni, ti saprò immaginare esattamente così, come sei

    Rispondi
    • Chiara

      Titty bella, a te che mi sei amica non posso mentire! D’altro canto ci siamo conosciute così, con il mio cambio di vita. Un bacio a te, che sei una donnina altrettanto coraggiosa.

      Rispondi
  5. Enrico

    Ciao Chiara. Ti lancio due consigli: Segui sempre il cuore nelle tue scelte di vita….. non potrai che approdare in porti sereni. Segui sempre il vento nelle tue scelte di direzione…. che tanto controvento non si può veleggiare. Segui sempre il tuo istinto per le tue acelte alle novità…. mal che vada hai fatto esperienza.. Seguì sempre il tuo obbiettivo nelle tue scelte x il tuo futuro e non ti far distrarre… che perdi solo tempo. Non dimenticar mai chi ti vuol.bene. Un abbraccio.

    Rispondi
  6. Chiara

    Accidenti che perle che mi hai regalato! Grazie Enrico. Dico davvero. Mi parli con parole che mi risuonano. Per anni non ho ascoltato l’istinto e il cuore. Oggi lo faccio e hai ragione, accade quello che dici tu. Ma da quello che scrivi mi sa che ne sai qualcosa…

    Rispondi
  7. Romina

    …brava CHiara …bisogna fare sempre quello che rende felici !

    Rispondi
    • Chiara

      Grazie Romina. E’ quello che provo a fare. Auguro lo stesso anche a te. A volte a renderci felici sono anche piccole cose. O quelle che magari agli altri risultano strane, o difficili da perseguire.

      Rispondi
  8. Antonio

    Grande Chiara. Coraggiosa, solare, mediterranea. Sono certo che prima o poi ci incontreremo. Se nn a scuola a Malta magari nel tuo golfo. Donne con il tuo carisma oggi in questo mare terreno sono delle rarità. È giusto che facciano un bellissimo e guadagnino bene. Se lo meritano! Good luck and GOD bless you everywhere!!

    Rispondi
    • Chiara

      Antonio! so che mi segui e sono onorata di tutti questi complimenti. Certo che ci incontreremo! Che sia Malta o il Golfo. Quanto ai guadagni, mi basta che siano sufficienti a vivere in maniera semplice. Se ci pensi bene, non abbiamo bisogno di tantissimo…

      Rispondi
  9. Maurizio

    Brava complimenti,cambiare lavoro e stile di vita non e’ facile!! Una bella strada in salita e tosta la stessa che sto percorrendo anchío in questo momento!! Una strada inversa alla tua ,ma che ha a che fare con il Mare!! Da istruttore Subacqueo per 22 anni tra Sorrento, Maldive e Mar Rosso e socio di un diving , ho deciso di mollare tutto e seguire un’altra mia passione la cucina e in particolare la Pizza !!E dopo due anni tra corso ,tirocinio eventi etc finalmente il mio primo lavoro in un noto ristorante di Monte di Procida!! Il primo gradino per poter aprire un giorno un mio punto di ristoro!!

    Rispondi
  10. Chiara

    Che bello Maurizio!! Sono sempre felice quando sento di persone che scelgono di assecondarsi e di seguire il proprio cuore e le proprie passioni. Hai fatto bene. Bisogna rischiare e provare. Ti auguro di riuscire in quello che desideri e sono certa che dopo il primo gradino salirai anche gli altri per arrivare al tuo obiettivo! Perché un po’ sarà in salita.. ma questo lo sai da solo, giusto? 😉

    Rispondi

Lascia un commento a Giovanni Soave

Fai clic qui per annullare la risposta.