Sibyl

 
Vedo il vostro terrore per la mia profezia più tremendo della catastrofe che vi predico. Perché voi sapete che non sbaglio, che se dico terremoto la terra tremerà, che così è sempre stato. Vorreste che tacessi, come se il futuro lo creassero le mie parole. Ma vedo che dirò quel che vede la mia mente.
Vedo la guerra, viene dal mare su navi veloci. La furia dei pirati sbarca sulla spiaggia, vola sulle mura, corre nelle strade che fuggono al monte, grida nelle spade e nel sangue, urla nelle donne morte di violenza, brucia nel fuoco delle case, rimane nel villaggio in fiamme mentre l’allegria accompagna il bottino alla spiaggia, alle navi che spariscono veloci nel mare. I superstiti discendono dal monte, tornano sulle strade dell’impotenza fuggiasca, al dolore dei morti, nella rabbia del fuoco. Sulla piazza vi aspetto, ve l’avevo detto, ancora una volta la mia profezia è diventata passato. Mi guardate con odio, grido che è vero: il mio pensiero inventa il futuro, sono io che creo la nostra miserabile storia, la mia fantasia ha scatenato i terremoti ed ha evocato i pirati dalle onde che leccano la spiaggia, e vedo la vostra ira legarmi ad un palo, e vedo che il futuro è già passato e l’euforia delle fiamme mi prende: brucio sul rogo come una strega e tutto questo l’ho previsto, l’ho voluto.
  
Daniele Tommasini
(Dal libro “Mille e Una Voce”, Roma, 1996)
 
L’immagine di copertina è un’opera vista ad Artissima 2014 (Torino)
Beatriz Santiago Muñoz
10 years / long exposure, 2014
6 stampe digitali di pellicole 35 mm trovate, 76.2 x 60.96 cm ciascuna
Courtesy dell’artista e della Galería Agustina Ferreyra, San Juan

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