Valeria Parrella, scrittrice

La tua storia in dieci righe (o più) righe.

Laureata in lettere classiche ho imparato la lingua dei segni e pensavo di fare l’insegnante o l’interprete. Però scrivevo da quando avevo 6 anni, ero brava assai nei temi e quando seguii un seminario di scrittura all’università gli altri si fotocopiavano i miei racconti. Così ne ho scritto uno, intorno ai 26 anni, mentre facevo la libraia alla Feltrinelli di napoli, e l’ho spedito a minimum fax. Loro lo hanno pubblicato, la raccolta ha avuto successo, mi sono messa a fare la scrittrice


Gioie e dolori di lavorare come scrittrice

Estrema libertà nello scrivere, nel consegnare. Un sacco di domande sul lavoro. Scegli tu a quale categoria ascrivere le due frasi.


Raccontaci qualche incontro speciale/inaspettato/commovente

Noam Chomsky: gli ho regalato il mio ultimo libro in cui lui era citato. E una cena alla melanesiana con wim Wenders: avevo letto un mio racconto inedito, mi disse: lovely reading!


Cosa fa la società per te?

Mi riconosce un talento.


Cosa fai tu per la società?

La madre, la cittadina, la scrittrice. Poi a volte mi occupo di politica in maniera diretta


Una esperienza bella che ti è capitata di recente

C’era la luna, il 10 di agosto, piena e più vicina del solito alla terra.


Una passione culinaria

Frutti di mare crudi


La tua bevanda preferita

Vino rosso, fermo e secco


Dove vivi e dove vorresti vivere?

A Napoli. A Napoli.


La musica o un libro che ti accompagna(no)

I canti di leopardi


Un talento che hai e uno che ti manca.

Sono paziente, non sono umile


Cosa hai imparato dalla vita?

A non chiedermelo mai

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