Slow Words è il primo palinsesto informativo e culturale, online ed anche offline con i suoi readers’ club, composto solo da storie (interviste, racconti, poesie) in cui si raccontano fotogrammi di vita, distillati di passioni, fiamme di sogni.

E’ in lingua inglese ed italiana: nasce nel 2012, è online nel 2014 – Slow Words è una rivista che parla (e si legge) in orizzontale: da persone per persone.

Slow Words, nella sezione interviste offre uno spaccato dell’attualità socio-economica, delle relazioni culturali ed umane da una prospettiva inusuale: uomini, donne e adolescenti sconosciuti al grande pubblico, non tendenti al ‘voler essere’ ma al ‘ben essere’ alla condivisione, al sapere plurale. Attraverso le loro storie, la loro vita, scopriremo che sapore ha oggi, ad ogni latitudine, il mestiere di vivere: ‘Traversare una strada per scappare di casa 
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo e non scappa di casa.’ (Cesare Pavese, Lavorare Stanca).

Il senso della vita ed i gusti dell’interlocutore – di volta in volta scelto in base alla non sanzionabile curiosità degli animatori di Slow Words – viene trasmesso grazie ad un inedito spaccato della sua sfera privata e lavorativa. Ogni storia di Slow Words è la visione – insieme – di luoghi, di viaggi, di preferenze, in una parola di uno stile che svela la poesia sottotraccia presente nella vita di tutt*. Una visione raccontata da una prospettiva che non prevede maiuscoli o corsivi, l’opinione di fantomatici o sedicenti esperti, scelte di politici ed altri personaggi pubblici. Slow Words ricerca soltanto le qualità autentiche di chi ha seguito la propria vocazione e cerca di vivere nel ‘ben essere’.

Slow Words diventa uno spazio plurale. Un luogo di partecipazione dove lanciare particolari o comunissime proposte a seconda del tema di discussione. Slow Words è la tv di chi non guarda (più) la tv.

Slow Words può anche evidenziare urgenti e diffuse richieste di maggiore qualità della vita. Quando lo fa, sceglie di raccogliere caustiche, brillanti proposte o idee di chi ritiene ancora essenziale concepire la vita sociale, la vita lavorativa, il tempo libero e quello liberato con una maggiore distanza dalle emergenze e dalle rivendicazioni urlate. Slow Words si mette all’ascolto, e condivide ciò che sente.

Slow Words raccoglierà e mostrerà anche idee, proposte, serie o frivole scene tratte dalla vita quotidiana tutte accomunate da uno stesso carattere: la vera ricerca della qualità dolce, delle parole lente ed attente che mostrano, di volta in volta, una personale e consapevole conduzione dell’esistenza.

Slow Words si occupa prevalentemente della città o delle città abitate dagli intervistati, dai lettori, dai suoi sostenitori. Possibilmente, nei quattro (o cinque) continenti, senza limitazioni geografiche.

Come si legge Slow Words

Slow Words viene aggiornato 1 volta a settimana. Ha una sezione di interviste e una sezione di letteratura quest’ultima composta da una selezione di racconti brevi e poesie (in lingua originale). Puoi ricevere anche gli aggiornamenti via email chiedendoli a subscribe@slow-words.com. Per il primo anno i nostri contenuti saranno gratuiti.

Slow Words è anche un marchio di creatività culturale tout-court: dagli incontri con gli autori, all’organizzazione di eventi con i lettori fino alla realizzazione di veri e propri forum di discussione sollecitati dalla rete.

Quali sono i compagni di strada di Slow Words

Con un iniziale (e risicato) autofinanziamento, Slow Words ama incontrare specialmente imprese familiari, etiche e sociali, a cui concedere un link ad un bouquet dei suoi contenuti migliori o una piattaforma scritta e pensata su misura.

E’ possibile sostenere Slow Words con l’acquisto di spazi pubblicitari più tradizionali, mentre i lettori potranno acquistare una sottoscrizione annuale – a partire da Euro 50. E continuare a leggere Slow Words anche quando passerà alla versione in abbonamento.

E’ possibile sostenere Slow Words commissionando contenuti ad hoc sia online sia offline – contattaci per saperne di più.


Diana Marrone* è giornalista e pr. Dopo studi avanzati in relazioni internazionali ed esperienze lavorative più tradizionali, nel 2002 fonda pr/undercover e continua a portare avanti la sua attività di progettista culturale. Ha collaborato, tra gli altri, con Alias/Il Manifesto; BBC Radio, World Service; Casamica, De Agostini; Domus, Frieze.com, IDG; La Repubblica; NAI Publishing, Rodeo; Volume Magazine. Agente di designer, cura mostre e collezioni di oggetti funzionali, arte e design per spazi dimenticati. Nasce a Napoli, vive tra Milano e Venezia per 18 anni e dal 2020 torna nella sua città natale.

*La fondatrice ringrazia Francesca Iachetti per aver preso attivamente parte alla fase iniziale di brain-storming su Slow Words e Paolo Graziano, che ha collaborato alla fase iniziale di brain-storming e fino al 2015 con la selezione occasionale di poesie e racconti.