Bratan, poeta

La tua storia in dieci righe.

Sono nato a Sofia (Bulgaria), nel 1980. Mi sono laureate in lingua e letteratura russa all’Università Statale di San Pietroburgo. Lì mi sono unito al club dei poeti BOLT: organizzavamo “battaglie poetiche”. In uno di questi eventi, un giorno sulla scena nacque un vero combattimento! Dopo la laurea, ho lavorato con una serie di società di information technology in Bulgaria, come scrittore tecnico e supporto ai clienti. Nel 2012 ho iniziato un MA di traduzione e edizione all’Università di Sofia. Durante l’anno accademico 2013/2014, ho viaggiato a Venezia dove ho potuto dedicarmi alla ricerca sulle traduzioni in bulgaro della poesia ermetica italiana. Sempre a Venezia, ho avuto l’opportunità di partecipare a La Casa delle Parole (un salotto letterario tematico curato da Donata Grimani e da un gruppo di appassionati a Venezia. A cadenza mensile da ottobre a giugno, è ospitato in varie sedi cittadine, da ultimo al Teatrino di Palazzo Grassi: questo numero di Slow Words è dedicato ai giovani letterati assidui frequentatori del circolo, ndr) ed ad altre iniziative o seminari di tipo teatrale e performativo. La mia esplorazione artistica s’ispira all’interazione tra vari linguaggi  – danza, teatro, musica, poesia ed arti visive. Un’altra mia influenza è la cultura hip-hop ed i suoi elementi.

 

 

Dimmi di più della tua pratica letteraria (I suoi confini, gli obiettivi, il tuo stile personale alla ricerca di storie) iniziando dalla lingua che usi quando sogni.

Scrivo in Bulgaro, Russo, Inglese e più recentemente in Italiano. Preferisco formati brevi e talvolta il mio linguaggio può sembrare controverso. Per me, la poesia è una voce viva, la voce spirituale del poeta ma alcune volte non apprezzo del tutto quei poeti che parlano da dietro una corazza, quella dell’erudizione letteraria e storica. Per me quindi diventa più significativo ascoltare di qualcuno che presenta la sua poesia invece di qualcuno che, con pretensiosità academica, legge famosi poeti.

 

Considerando Venezia come la tua città del momento o la tua città principale, cosa ti ha dato e cosa hai dato tu a lei? Se avessi un’altra città che senti tua, continua pure…

Venezia mi ricorda San Pietroburgo dove ho passato sei anni da studente: Per me, è sia un flashback che un ricordo fatidico delle mie esperienze. San Pietroburgo e Venezia sono davvero difficili da spiegare o da descrivere, ma le vedo come i miei predicatori. Sento che Venezia è il posto perfetto per la collaborazione tra artisti di differenti pratiche ed estrazioni.

 

 

Qual è la tua bevanda preferita?

Tè verde.

Un libro che ti accompagna?

Light on Yoga.

 

Un talento che hai, uno che ti manca

Penso di avere una buona intuizione ma non sono fantastico in matematica.

 

Una cosa bella che ti è capitata di recente?

Una sessione di danza Butoh con Atsushi Takenouchi ed Hiroko Komiya.

Cosa hai imparato dalla vita sin qui?

Chi la fa l’aspetti

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