Cielo Vivo

 

Non posso lamentarmi
se non ho trovato quel che cercavo.
Presso le pietre senza umore e gl’insetti vuoti
non vedrò il duello del sole con le creature in carne viva.

Ma andrò a vedere il primo paesaggio
di scontri, liquidi e rumori
che si filtra in neonato
e dove ogni superficie è elusa,
per capire che quel che cerco avrà il suo bersaglio di allegria
quando volerò mescolato con l’amore e le arene.

Lì non giunge la brina degli occhi spenti
né il muggito dell’albero assassinato dal bruco.
Lì tutte le forme conservano intrecciate
una sola espressione frenetica di slancio.

Non puoi avanzare negli sciami di corolle
perché l’aria dissolve i tuoi denti di zucchero,
né puoi accarezzare la fugace foglia della felce
senza sentire lo stupore definitivo dell’avorio.

Lì sotto le radici e nel midollo del vento
si comprende la verità delle cose equivocate;
il nuotatore di nichel che scruta l’onda più fina
e la mandria di vacche notturne con rosse zampe di donna.

Non posso lamentarmi
se non ho trovato quel che cercavo;
ma andrò a vedere il primo paesaggio di umidità e di ululati
per capire che quel che cerco avrà il suo centro di allegria
quando volerò mescolato con l’amore e le arene.

Volo fresco di sempre sopra letti vuoti,
sopra gruppi di brezze e navi incagliate.
Passo vacillante la dura eternità fissa
e amore infine senz’alba. Amore. Amore visibile

 

Eden Mills, Vermont, 24 agosto 1929

 

Federico Garcia Lorca (Spagna, 1898-1936), la poesia è tratta da Federico Garcia Lorca, Tutte le poesie, Garzanti (1975-2017), ISBN978-88-11-37002-4

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