Enrico Berto, imprenditore e mecenate

Che tipi di incontri fa quando lavora? E quando si occupa dell’associazione imprenditoriale che dirige?

Incontro persone che si occupano di forniture tecniche per la ristorazione, operando in quasi tutto il mondo ho avuto modo di conoscere persone di moltissime nazionalità ed è bellissimo scoprire quante sfumature esistono per fare lo stesso lavoro.

Come presidente dei Giovani Industriali di Confindustria Veneto invece incontriamo persone delle istituzioni o del mondo accademico, e sono sempre persone con doti eccezionali, la sfida è riuscire a fare più sistema.

E quando si occupa di cultura, ad esempio nell’ultimo tour nelle città italiana del Premio Campiello, oppure durante lo spettacolo conclusivo de Il Campiello Giovani, che quest’anno ha visto oltre 500 scrittori in erba, tra i 15 ed i 22 anni, partecipare con un loro racconto?

Per fare questa attività il tempo è poco, ed è un vero peccato, sono rimasto molto colpito dalla complessità e dalla originalità delle opere, il talento non manca, adesso la difficoltà sarà quella di perseverare, senza cercare aiuti, bisogna farcela con le proprie forze, è fondamentale.

Cosa fa la società per lei?

Direi che ha fatto quasi tutto, mi ha istruito, formato e posso dire di essere stato molto fortunato fino ad oggi, ho avuto intorno a me anche molta comprensione e incoraggiamenti.

Non posso che ringraziare.

Cosa fa lei per la società e per la città che abita (descrivere la sua città)?

Cerco di essere un buon cittadino e tra i miei doveri sento anche quello di partecipare attivamente alla vita politica e culturale.

Come imprenditore, quando richiesto, ho sempre sostenuto attività sociali, sportive e culturali.

La mia città è di una bellezza unica, come lo è tutto il veneto ed è giusto ricordare che Shakespeare ha ambientato in questa terra cinque opere, forse quello è stato il periodo di massimo splendore, ma il patrimonio artistico è arrivato fino a noi intatto.

Una cosa bella che le è capitata di recente?

Ho passato una settimana in Spagna per partecipare ad un corso di Surf, non essendo più giovanissimo non è stato facile, ma mi sono divertito moltissimo.

Una passione culinaria?

Il cibo naturale, senza additivi chimici.

Che vino/bevanda preferisce?

Il vino bianco, possibilmente profumato.

La musica o un libro che l’accompagnaora?

“Rete Padrona” di Federico Rampini, per capire qualcosa dell’invasività delle nuove tecnologie nella nostra vita.

Un talento che ha, uno che le manca

La perseveranza molta; la sicurezza, vorrei averne di più.

Quali sono i suoi metodi per vivere lentamente?

Con il tempo ho imparato ad usare il freno e non solo l’acceleratore.

Cosa ha imparato sin qui dalla vita?

Che siamo appesi ad un filo, speriamo che tenga.

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