Eremita

Distraiti lungo tutto il tragitto,

dal finestrino guarda solo il tuo riflesso,

non concentrarti su nessun dettaglio,

non sulle facce non sui muri

cerca cose che per adesso non sono evidenti,

scanza la gente che vedi lungo la tua ombra,

niente separa te e il pavimento

apri la serratura metti le buste sul tavolo, 

disinfetta tutto disinfetta tutto

non far entrare nessuna luce naturale o artificiale,

 sigilla l’impurità, il fuori,

evita la strada, in strada non puoi controllare niente

mura le finestre

Nastro isolante su ogni fessura

Ogni finestra affaccia su sgabuzzini

Chiamati “piazze”,

rendi cieco il tuo mondo,

metti le bende sui desideri e falli sbattere uno con l’altro

fai un fuoco, cerca di non produrre luce che sia minimamente naturale,

usa le lampadine, prepara le valigie, da lasciare fuori casa

le mani non creano non distruggono,

non contemplare persone reali nella tua vita,

falle svanire così come hai fatto con te

pensa solo ai supereoroi, a topolinia e paperopoli

non serve la vita non servono le scale non servono cancelli,

servono solo piccole routine da fotocopiare

liturgie da inseguire allo specchio, setaccia ogni foto

sbianca i ritratti desertifica le persone attorno a te,

conserva le unghie in un barattolo

cura ogni dettaglio dell’apocalisse

c’è un conclave in soggiorno penso vogliano farti santo ma non ci riusciranno,

cerca di essere profano ma mai volgare,

accatasta gli oggetti che più ti opprimono nella camera da letto, fissali,

mentre loro fissano te,

alimenta il fuoco,

assicurati che la fiamma non illumini,

 tutto pronto accendi ogni schermo

murati vivo accompagnato dalla tua finta consorte

lascia solo una feritoia per le consegne a domicilio

prepara delle corde finte dove ti aggrapperai

 quando il pavimento sarà impraticabile,

perché i turchi tornano

decora la tua casa come una stazione di provincia

non dare l’idea che da lì possano transitare treni e passeggeri

dilaniati le membra per la noia, 

disperdi le energie,

datti fastidio, 

guardati così tanto allo specchio fino a sparire

alla fine del giro di ronda troverai una vecchia e un bambino in soggiorno

tu ignorali, 

gioca al pc fino perdere la memoria delle strade percorse

accontentarsi della vita lì fuori è la peggiore sconfitta,

non lasciare traccia di te

disinfetta, disinfetta tutto

renditi conto della tua assenza-

Francesco Tardio (Italia, 2000)

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