Il dolore

 

E una donna gli chiese: Parlaci del Dolore.
Ed egli disse:

Il vostro dolore è il rompersi del guscio che racchiude il vostro intendimento.
Come il nocciolo del frutto deve rompersi perché il suo seme possa ricevere il sole,
così dovete conoscere il dolore.
Se poteste mantenere in cuore tutta la meraviglia per il prodigio quotidiano della vita,
anche il dolore non vi sembrerebbe meno stupefacente che la gioia;
E accogliereste le stagioni del cuore come avete sempre accolto le stagioni che passano sui vostri campi.
E vegliereste sereni nell’inverno della vostra sofferenza.
Molte pene le avete scelte voi.
È la pozione amara con cui il medico in voi cura il vostro io malato.
Fidatevi del medico e bevete il rimedio tranquilli e in silenzio;
Perché la sua mano, anche se rude e pesante, è guidata dalla mano premurosa dell’Invisibile.
E la tazza che vi porge, anche se brucia le labbra,
è stata modellata con l’argilla che il Vasaio ha bagnato con le Sue lacrime sante.

 

Gibran Khalil Gibran, Il Profeta, prima edizione in Italiano: La Biblioteca Ideale Tascabile, Milano, 1995 (traduzione: Ariodante Marianni) ISBN 88-8111-019-9

 

Copertina:  Fabio Mauri, Macchina per fissare acquerelli, dettaglio, 2007. Acciaio, legno, gomma. GC.AC—Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone, Monfalcone. Fotografia: Sandro Mele (l’opera è attualmente esibita alla 56ma Biennale d’Arte di Venezia (Padiglione Centrale, Giardini)

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