La mia voce non ha rombo di mare
O d’echi alti tra fughe di colonne:
ma il sussurro che par fruscìo di gonne
con cui si narran feminili gare.
Io non volli cantar, volli parlare,
e dir cose di me, di tante donne
cui molti desideri urgon l’insonne
cuore e lascian con labbra un poco amare.
E amara è pur la mia voce talvolta,
quasi vi tremi un riso d’ironia,
più pungente a chi parla che a chi ascolta.
Come quando a un’amica si confida
qualche segreto di malinconia
e si ha paura ch’ella ne sorrida.
Amalia Guglielminetti (Italia, 1881-1941), da Le Vergini Folli, Le Seduzioni, Damocle Ed. (Venezia)