Narcisi

 
Vagavo solo, come una nuvola
che galleggia in alto sopra le valli e le colline,
quando tutto d’un tratto vidi una folla,
una moltitudine di dorati narcisi;
accanto al lago, sotto gli alberi,
fluttuanti e danzanti nella brezza.
Continui come le stelle che splendono
e scintillano nella via lattea,
si stendevano in una linea infinita
lungo il margine della baia:
diecimila ne vidi subito,
scuotere le loro teste in vivace danza.
Le onde ballavano al loro fianco; ma loro
superavano le scintillanti onde in allegria:
un poeta non poteva che essere felice,
in una così gioconda compagnia.
Li fissavo e fissavo ma pensavo poco
alla ricchezza che quello spettacolo mi aveva portato,
Poiché spesso, quando nel mio giaciglio, sdraiato,
con un umore vagabondo e pensieroso,
essi balenano a quell’occhio introspettivo,
che è la beatitudine della solitudine;
allora, il mio cuore si colma di piacere
e danza con i narcisi.
 
 
William Wordsworth, UK, (1770-1850), 1804
da Poems, Longman and others, London, 1815
 
Immagine di copertina:
Christian Boltanski, Animitas, 2014 (foto di Amparo Irarrazaval). L’artista è stato invitato alla Biennale d’Arte di Venezia (Maggio-Novembre 2015) ad installare questo speciale giardino che genera suoni.
 

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