Che muore, che nasce
ora che un brontolio di tuono sgretola
l’altezza della notte, annuzio
improvviso di primavera che rompe il sonno…
Generazioni su generazioni
d’uomini chi vinto chi levato
nella fierezza dei suoi mali, età
profonde con dolore una nell’altra,
in una sofferenza, in un sol punto
premono, fanno tutte ressa, e geme
e cigola da pila a pila il ponte
oscuro verso l’ultima campata
e la pinata protesa dalla radice al frutto.
Porto la mano sulla fitta, ascolto.
Prima notte di primavera, gonfia
E lacera tra l’avvenire e l’essere.
Mario Luzi (1914-2005), da “Dal fondo delle campagne” (1955-1961), in Tutte le poesie, Milano, Garzanti, Milano, 1988.
L’immagine è tratta da Architetture contemporanee a Venezia di R. Codello, Marsilio e Fondazione Venezia (ISBN 9788831720533): Torre di Porta Nuova (Arsenale), Francesco Magnani e Traudy Pelzel