Un ponte

Non è come gli altri ponti,
Che reggono alla nevicata dei secoli
Perché le mandrie vadano per acqua e pascoloO passi la gente in festa da luogo a luogo.Questo è un ponte diverso,
Che gode se ti fermi a mezzo cammino
E scandagli il profondo e ti domandi se
Metta conto di vivere l’indomani.
È sordamente vivo
E non ha pace mai,
Forse perché dal cavo del suo pilastro
Filtra lento in veleno
Un malefizio vecchio che non descrivo;
O forse, come si narrava a veglia,
Perché è frutto di un patto scellerato.
Perciò qui non vedrai mai la correnteRispecchiare tranquilla la sua campata,
Ma solo onde crespe e vortici.
Perciò lima se stesso in sabbia,
E stride pietra contro pietra,
E preme preme preme contro le sponde
Per spaccare la crosta della terra.


Primo Levi (Torino, 1919 – Torino, 1987), ascoltata alla Casa delle Parole

Immagine di copertina: nuovi oggetti di Anton Alvarez, #mdw2019

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