D’inverno

 

I

Qui, dove la pista

macchiata di sangue finisce,

il cacciatore giace fasciato

ed il suo cane mangia la neve,

un cane nero,

i miei occhi sono in grado di vedere

i cristalli nell’aria.

 

II

La neve nella bocca

purifica

la parola d’amore.

Nel gelo il baluginio

degli occhi

dell’olivello spinoso.

 

Lì, come nella

bauxite,

le stelle lo penetrano,

è un gusto

sulla lingua –

che a malapena può permettersi

la follia.

 

Ernst Meister (Germania, 1911 –1979)

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