Elegia 1969



da Carlos  Drummons de Andrade

Sgobbi come un matto finché non diventi vecchio

e niente di quello che combini vale granché.

Giorno dopo giorno compi le stesse mosse,

rabbrividisci a letto, ti viene fame, vuoi una donna.


Gli eroi che impersonano vite di sacrificio e ubbidienza

riempiono i parchi in cui passeggi.

Di notte nella nebbia aprono i loro ombrelli di bronzo

oppure si ritirano negli atri vuoti del cinema.



Adori la notte per la sua capacità di annichilire,

ma mentre dormi i tuoi problemi non ti lasceranno morire. 

Il risveglio prova solo l’esistenza della Grande Macchina

e la luce dura ti cade sulle spalle.

Cammini tra i morti e parli

dei tempi a venire e di questioni dello spirito.

La letteratura ha sprecato le tue migliori ore del fare l’amore. 

Fine settimana sono andati persi pulendo l’appartamento. 


Non hai remore a confessare il tuo fallimento e a posporre
la gioia collettiva al prossimo secolo. Accetti.

pioggia, guerra, disoccupazione e l’ingiusta distribuzione della ricchezza.

perché non puoi, tutto solo, far saltare in aria Manhattan.


Mark Strand (Canada-USA, 1934-2014)


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