Il fiume

C’era una volta un fiume che scorreva qui in mezzo,

lì dove iniziano le panchine e la pavimentazione.

Una decina di fiumi sono alla base della città

se credi ai cittadini più anziani.

Ora è una piazza nel quartiere dei lavoratori,

tutto qui, tre pioppi l’unico segno

il fiume sottostante continua a scorrere.

In tutti qui c’è un fiume nascosto che porta inondazioni.

Se non sono paure, sono contrazioni.

Se non sono dubbi, incapacità.

Il vento dell’ovest ha scosso i pioppi,

le persone si avvicinano a malapena a piedi.

Dalla sua finestra del quarto piano una donna adulta

sta lanciando articoli di abbigliamento.

Ha lanciato una camicia nera, una gonna scozzese,

la sciarpa di seta gialla e le calze

e le scarpe in pelle verniciata in bianco e nero

che indossava nel giorno invernale in cui veniva dalla sua città.

Nella neve sembravano pavoncelle ghiacciate.

I bambini hanno fatto a gara ad acchiappare l’abbigliamento.

L’abito da sposa è precipitato per ultimo,

goffo e appollaiato su un ramo,

troppo pesante per essere un uccello.

Abbiamo sentito un forte rumore. I passanti sono stati sorpresi.

Il vento ha sollevato un pioppo dalle sue radici.

Potrebbero essere come la mano di una donna anziana

in attesa di qualcun altro carezzevole.


Kirmen Uribe (Spagna, 1970), traduzione a cura di Slow Words

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