La capigliatura

 
O chioma, che scendi ondeggiando fino al collo!
O inanellata chioma! O profumo carico di mollezza!
Estasi! Per popolare stasera l’oscura alcova
coi ricordi assopiti in questa capigliatura,
io la voglio agitare in aria come un fazzoletto!
 
L’Asia languida e la cocente Africa,
tutto un mondo lontano, assente, quasi defunto,
vive ne le tue profondità, o aromatica foresta!
Come altri spiriti navigano su la musica,
il mio, o mio amore! nuota sul tuo profumo.
 
Andrò laggiù dove l’albero e l’uomo, pieni di vigore,
si beano a lungo sotto l’ardore dei climi;
trecce forti, siate l’onda che mi rapisce!
Tu contieni, mare d’ebano, un abbagliante sogno
di vele, di rematori, di fiamme e di antenne:
 
un porto che risuona dove l’anima mia può bere
a larghi sorsi il profumo, il suono ed il colore,
dove i bastimenti, scivolanti nell’oro e nel moire,
aprono le loro immense braccia immense per cingere la gloria
d’un cielo puro in cui freme l’eterno calore.
 
Tufferò la mia testa ebbra d’amore
in questo nero oceano dove l’altro è rinchiuso;
e il mio spirito sottile, cullato dal rullio,
saprà rintracciarvi, o feconda pigrizia,
o infiniti languori di un ozio balsamico!
 
Capelli bluastri, padiglione di tenebre distese,
voi mi ridate l’azzurro del cielo immenso e rotondo;
sui margini vellutati delle vostre ciocche attorte
m’inebrio con ardore di vaghi profumi confusi
di olio di cocco, muschio e catrame.
 
A lungo! sempre! la mia mano nel tuo folto crine
seminerà il rubino, la perla e lo zaffiro,
perché tu non sia mai sorda al mio desiderio!
Non sei tu forse l’oasi dove io sogno, e la tazza
da cui bevo a grandi sorsi il vino del ricordo?
 
 
 
Charles Baudelaire, Les Fleurs du Mal, Paris, Poulet-Malassis et de Broise, 1857.
Immagine di copertina:Theaster Gates, performance con the Black Monks of Mississipi alla St. Laurence Catholic Church, Chicago, 2014. Still da video (courtesy: l’artista e la 56ma Biennale d’Arte di Venezia)

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