La Capra

 

Ho parlato a una capra.

Era sola sul prato, era legata.

Sazia d’erba, bagnata

dalla pioggia, belava.

 

Quell’uguale belato era fraterno

al mio dolore. Ed io risposi, prima

per celia, poi perché il dolore è eterno,

ha una voce e non varia.

Questa voce sentiva

gemere in una capra solitaria.

 

In una capra dal viso semita

sentiva querelarsi ogni altro male,

ogni altra vita.

 

Umberto Saba (Italia, I1883-1957) con Infinitum (cera, resina, metallo, legno, corda, campane di vetro, ph. Diana Marrone) di Berlinde de Bruyckere, in mostra a Palazzo Fortuny, Venezia, fino al 6 Novembre 2016

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