Manoscritto Trovato in un Libro di J. Conrad

Sulle tremule terre che esalano l’estate,

il giorno e’ invisibile tanto e’ bianco. Il giorno

e’ un bagliore crudele su una persiana,

un fulgore sulle coste e una febbre sulla pianura.

 

Ma l’antica notte e’ profonda come una brocca

di acqua concava. L’acqua

si apre a infinite orme,

e su oziose canoe, di faccia alle stelle,

l’uomo vago misura il tempo con il sigaro.

 

Il fumo confonde di grigio le costellazioni

remote. Cio’ che e’ immediato perde preistoria e nome.

Il mondo e’ un certo numero di tenere imprecisioni.

Il fiume, il primo fiume. L’uomo, il primo uomo.

 

 

Jorge Louis Borges

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