Stephen Glover, Oxford

 

La tua vita in poche righe, iniziando proprio con un pizzico dalla tua infanzia

Sono nato nella campagna inglese, in una contea chiamata Shropshire, vicina al confine con il Galles. Mio padre era un pastore anglicano e noi vivevamo in una grande casa ottocentesca senza riscaldamento centralizzato. Era tutto così differente da oggi, occorrerebbe un romanzo per esplorare i cambiamenti che sono intanto accaduti. Difatti, questa è la ragione per cui ho scritto un nuovo romanzo, L’Adorazione, che ho appena terminato.

 

Come giornalista e fondatore di due importanti quotidiani, che opinione ti sei fatto del rapporto tra tasso di lettura e social network e più in generale del futuro della carta o comunque del modo di leggere un giornale a cui eravamo abituati fino ad ora?

Nel Regno Unito, e nella maggior parte dell’Europa, il modo di leggere un giornale a cui eravamo abituati sta morendo. Sopravviverà in piccoli casi ma il suo declino è irrevocabile, ed è una sorta di tragedia. Per oltre un secolo, la lettura del quotidiano è stata fondamentale nei nostri ‘mestieri di vivere’. C’erano le pubblicazioni di sinistra, di destra e di centro che riflettevano i diversi punti di vista culturali e politici. Prima era d’uso che si comprasse uno o due giornali e si leggevano dall’inizio alla fine, poi magari si passavano agli altri familiari od agli amici. Oggi il lettore di giornali online è più che altro promiscuo e visiterà molti siti in brevissimo tempo. I giornali online – e sicuramente quelli gratuiti – non sono ne’ organi di opinione e neanche outlet di informazione completa nel modo in cui lo sono stati quelli cartacei. Le conseguenze per la società saranno davvero molto serie.

 

Il tuo romanzo Splash! è il tuo primo – e molto recente – passo nel mondo dello scrittore di fiction nel formato ‘romanzo’, dopo la pubblicazione di due racconti.

Hai scelto di confrontarti con due argomenti fondamentali della tua vita professionale – i media e la politica – creando una trama favolosa che affonda tutta in una sottile ironia e che da vita a personaggi che sono pericolosamente vicini a quel che il ‘Regno’ è veramente. Il romanzo inoltre qui e lì è puntellato da momenti di alto lirismo sull’amore e su come l’autore lo vede, da una prospettiva quieta.

Che tipo di reazioni ha suscitato la storia nel paese? Se pertinente per te, credi che ci sia un tempismo perfetto con il ‘terremoto’ Brexit e con i grandi cambiamenti che stanno avvenendo nella classe politica?

Beh, si può dire che è stato notato!

Non penso che abbia molto a che fare con la Brexit.

Prima e in ogni caso è una storia – piuttosto fantasiosa, forse, ed intenzionalmente assai comica – su un quotidiano in declino.

Non è un ritratto – se fosse questo il caso avrei scritto un articolo, che è quel che di solito faccio. Ma di certo ha un punto, forse più di uno. Il principale è che i quotidiani nella Gran Bretagna, ed in particolare i tabloid, sono a volte ferali, spiacevoli ed ipo-critici. I giornalisti che lavorano lì non sono dei santi. Ma quel che fanno quando tengono in mano i politici ed i poteri forti è immensamente importante per la tenuta democratica del paese. Non credo che i giornali online – se sono gratis, sono inevitabilmente più superficiali e di solito meno accurati di quello che sono stati tradizionalmente quelli cartacei – saranno capaci o vorranno giocare lo stesso ruolo così bene. Splash! in parte è un’elegia ad un mondo che scompare.

 

Tu come lettore: che luoghi, che bisogni, che libri con te ora?

Di solito leggo molti libri insieme. Adesso ho tra le mani un libro sul cricket, una storia sull’ascesa fortuita al potere di Winston Churchill nel maggio del 1940 e un thriller che è piuttosto mal scritto ma sfortunatamente irresistibile.

 

Che musica stai ascoltando ora ed in generale quale ti piace?

Musica classica e talvolta ascolto pop ma fino agli anni 80.

 

Cibi e bevande preferiti?

Mi piace troppo il vino, specialmente il bianco.

 

Qual è il tuo posto segreto a Londra (o altrove) dove ti rifugi per lasciare fuori il rumore quotidiano, o per avere una piccola evasione o semplicemente rallentare il passo?

Noi viviamo ad Oxford, che è davvero una città molto carina. Anche se la nostra casa è a meno di un miglio dal centro, c’è un grande e bellissimo parco vicino. Al limitare di questo parco c’è un fiume, letteralmente invaso dai salici, e dietro al fiume dei campi a perdita d’occhio con siepi ed alberi antichi.

 

Cosa hai imparato sin qui dalla vita?

Oh, per questo avrei bisogno di un altro libro per risponderti

 

 

Puoi leggere, in inglese, il primo capitolo di Splash! nella nostra sezione racconti.

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