Caroline, pr

 

La tua storia in poche righe

Sono nata a Versailles, in Francia. Un’infanzia ricca di felicità – ho avuto la grazia di avere dei genitori molto innamorati. Mia madre mi ha aiutata molto a disegnare il mio future e ha fatto il possibile per sostenermi nelle scelte. Mio padre mi ha insegnato l’importanza di avere dei valori forti.

Mi sono laureate a Cambridge per poi candidarmi a diventare parte di Air France come responsabile dei VIP e della comunicazione. Mi sono occupata di formazione, eventi e nascita di nuovi progetti. La mia vita è stata per la maggior parte a Parigi, anche se ho viaggiato moltissimo. Mentre accadeva tutto questo, mi sono laureata in architettura d’interni dopo aver studiato all’Ecole Boulle. Ci sono stati momenti molto felici in questo settore, come ad esempio quando ho aperto uno showroom che commerciava in stoffe italiane (come Fornasetti), poi un altro showroom e l’introduzione di un nuovo marchio sul mercato francese, VI-Spring Luxury Beds. Infine, la fiera di design d’interni francese, Maison&Objet, mi ha chiesto di organizzare un nuovo concept, chiamato The Club. Mi occupavo di creare ed offrire nuovi servizi ai clienti, dalla conciergerie ad eventi di relazione a mostre nazionali ed internazionali…Adesso, nella mia vita è arrivata Venezia e un sito, http://www.cosafareavenezia.com/. Qui, mentre mi occupo ancora di pubbliche relazioni come free lance, offro anche consulenze, sviluppo di nuovi progetti, etc.

 

Il mondo delle pubbliche relazioni, oggi, è lento e furioso allo stesso tempo: cosa è successo alla tua professione e quali sono state le tue reazioni? 

Il mio è uno di quei lavori che viene cancellato per primo quando c’è crisi: molte aziende tagliano e solo solite salvare solo altri settori di attività visto che non percepiscono come necessarie le pubbliche relazioni al pari di altro, come la logistica o la produzione o il marketing. Ecco perché ho differenziato, diventando anche interior designer e manager: mi ha aiutata ad andare avanti con il drastico cambio di scenario nella mia prima professione.

 

Hai viaggiato in tutto il mondo e lavorato duramente, poi hai deciso di spostarti in una città più quieta e differenziare la tua occupazione. E’ una conseguenza di come sia cambiata negli ultimi tempi un’arte così nobile come le pubbliche relazioni o è stato, per te, semplicemente un cambio di orizzonti desiderato? 

E’ stata una scelta che ho preso dieci anni fa e certamente mi sono impegnata a fare tutto il possibile per rendere questo cambiamento reale. Prima mi sono iscritta a una scuola per imparare l’italiano (a Venezia) e poi per anni ho fatto la pendolare Parigi-Venezia mentre continuavo con la mia attività del Vip Club. In un certo modo, mi sono convinta al cambio di punto di prospettiva anche a causa della crisi.

 

E’ duro iniziare e continuare con un’attività auto-imprenditoriale come la tua a Venezia? 

Prima di tutto, se decidi di iniziare, è fondamentale sapere come funziona la città e come si vive qui. Quindi capisci e ti adatti per fornire il giusto livello di attività. Il mio, in particolare, è vendere le mie competenze al giusto prezzo, che non è affatto facile. Ovvio, qui c’è una vasta aperture mentale se ti riferisci al milieu internazionale della città mentre c’è una decisa chiusura sul lato locale. E ogni settore è fortemente segmentato e non è possibile mischiare veneziani e stranieri. Devi essere assai paziente, dare il giusto tempo alle cose di crescere. Venezia è davvero un piccolo villaggio e devi essere molto, molto attento a due tipi di “ambiente”, quello sociale e quello naturale.

 

Che incontri fai quando lavori? 

Di solito lo staff ed i fornitori, occorre definire sempre tanti dettagli per prendersi cura dei bisogni dei clienti. Un evento richiede di essere realizzato in tempo e ovviamente deve essere fatto al meglio, fornendo i servizi migliori secondo il budget a disposizione ecco perché è importante curare i dettagli – ed il modo in cui reagisci, ti comporti e interagisci, prima e dopo.

 

Un grande traguardo raggiunto dopo tanti anni di lavoro come pr? 

Creare e disseminare tra il pubblico la migliore immagine possibile degli eventi e delle aziende con cui ho collaborato. Bisogna essere sempre abbastanza svegli da “sentire” e “sapere”, devi certamente avere la giusta cultura per originare relazioni con le persone giuste al momento giusto. Soprattutto, devi avere, e donare, gentilezza ed un lavoro ricco di etica e di un gran senso di valori forti sotto ogni punto di vista.

 

Un momento felice capitato di recente? 

E’ stato quando ho venduto il mio appartamento a Parigi due anni fa, non avevo alcuna idea di chi fosse il compratore. Sono stata invitata dai nuovi proprietari ad una cena in uno dei loro ristoranti e ho passato la serata con Omar Sharif e suo figlio e ho brindato con lui per il suo ottantunesimo compleanno. Ero felice di sentire che l’appartamento fosse finito nelle mani di belle persone. E’ stato un momento molto felice ed è ancora un bel ricordo.

 

Cosa ti da la tua città e cosa tu dai a lei? 

Parlo di Venezia come la mia città, adesso. Penso che sia Venezia a sceglierti: piena di pace, serenità, di mistero…Io, certo, sono molto simile. Mi sento a casa. Venezia è “un lieu de villegiature“ (ndr. luogo di villeggiatura).

 

Una passione culinaria?

Pasta con le verdure, il pesce e i frutti di mare.

 

Il drink preferito?

Champagne e succo di pompelmo.

 

La musica ed il libro con te ora? 

Simply Red. E Corto Maltese

 

In che modo cerchi di vivere lentamente, se riesci, in una città come la tua? 

Guardo il mio canale ogni mattina, mentre faccio colazione sulla mia terrazza. E poi, vado au fil de l’eau tutto il giorno con questo sentire.

 

Un talento che hai uno che ti manca? 

Penso di possedere il talento della creazione delle idee – la mia mente è sempre piena di… Ma mi manca quello delle mani, come invece hanno gli artisti.

 

Cosa hai imparato sin qui dalla vita?

Che sei con te stesso. La vita è il tuo compagno, devi avere a che fare con essa e puoi scegliere e costruire i tuoi momenti reali. Molti segni ti aiutano ad andare sulla strada giusta. Puoi, direi, decidere se essere felice o no. La cosa più importante è essere profondamente in armonia con il tuo sé profondo. Io sono molto felice della mia carriera, che praticamente ha significato ogni momento nuove creazioni, progetti, iniziative. Essere messi sempre dove comincia un’esperienza ti dona gioia di vivere e tanto benessere.

Le relazioni e la famiglia sono le chiavi per riuscire.

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