Carter, Auckland


La tua storia in poche righe…Non dimenticare di raccontarci dei tuoi amori prima di quello per il cibo e la panificazione…

Sono cresciuta per la maggior parte ad Auckland, Nuova Zelanda, ed in una cittadina sù a South Island. Dopo la scuola mi sono spostata a Sydney per qualche anno prima di tornare a casa. Non avevo mai pensato di diventare una panificatrice, neanche ho mai studiato per questo. Però, al momento, sono felice di fare il pane, del cibo dei viaggi e del mare.

 

E Carter come viaggiatrice? Che luoghi, che modi e che compagni di viaggio?

Mi piace viaggiare da sola, anche con amici o con innamorati. Mi piace molto l’estate ed andare in Grecia. Il cibo, il mare ed il sole sono i miei preferiti.

 

Usi Airbnb come ospite o come viaggitore? Noi, di Slow Words sì, per esempio…in entrambe le modalità…

Al momento lo uso solo come viaggiatrice.

 

Fare il pane risale – ed ancora è riferito – alla più elementare, economica e se vogliamo sociale attività umana, non importa la latitudine dove questa ‘socialità’ avveniva.

Da ultimo, hai fatto il pane in uno dei ristoranti più costosi per una delle più incredibili (e positive) comunità di viaggiatori (e fenomeno digitale), Airbnb, e tutto questo avveniva durante la più famosa fiera di design (a Milano): come è nato tutto ciò e come ti senti ora? Come pensi che i tuoi ‘clienti’ abbiano percepito la tua impronta e siano stati stimolati dalla filosofia del buon cibo semplice?

 

Non mi sembra qualcosa di reale ora che sono tornata in Nuova Zelanda, di nuovo qui al lavoro. E’ stato qualcosa di assolutamente divertente, folle e inspiegabile. Sono così contenta di essere stata invitata a Marta a fare il mio pane ed essere parte della mostra di Ambra per airbnb. Ambra era in viaggio in Nuova Zelanda a Natale circa ed è entrata nel mio negozio, è stata una sua idea di portare me e mia sorella in Europa a fare quello che facciamo qui. La gente mi è sembrata davvero apprezzare la mostra e il pane, penso che sia stato lo stile – molto differente da quello che c’era in giro al Salone. Era informale e divertente, l’intera idea consisteva nel condividere quello che molti di noi sembrano fare oggi. Condividiamo le foto su instagram e le nostre case su airbnb, tutto il cibo offerto durante la settimana era totalmente distribuito sui tavoli del ristorante per chi arrivava e si sedeva uno accanto all’altro. Ogni singola posata, piatto, teiera, brocca erano state selezionate da Ambra e Katie Lockhart che hanno scelto tra diversi designer in giro per il mondo. Io ero solo uno di essi, che contribuiva allo spazio.

 

E Carter lettrice? Che libro è con te adesso e quale musica ascolti mentre sorseggi le sue pagine – a meno che tu non preferisca il silenzio per leggere?

Adesso sto leggendo Blood, Bones and Butter di Gabrielle Hamilton – e mi piacerebbe andare a mangiare al suo ristorante un giorno di questi. Posso leggere soltanto quando non ho altro per la testa o se sono in vacanza. Che vuol dire molto poco! Mi piace molto ascoltare musica ma non un genere in particolare. Ho una vecchia macchina del 1986 che non aveva una radio (il mio fidanzato mi ha montato uno stereo e ora posso ascoltare musica nei miei 20 minuti da casa al lavoro). Ora ascolto Slowdive, Black Sabbath, David Bowie, Connan Moccasin, della musica africana ma è su una playlist di un amico quindi è mixata.

 

Quale traguardo importante ti senti di aver raggiungo come artigiana e come fornaia? E quello di ‘persona di questo mondo’?

Non mi vedo come una arrivata, come persona. Non sono stata all’università, non ho veramente una qualifica. Ho passato gli ultimi sette anni a lavorare in diversi settori dell’ospitalità non perché mi piace veramente il cibo ma perché questo è il lavoro che ho trovato più facile senza sapere nulla. E’ stato solo quattro anni fa che ho realizzato di avere una passione per il cibo e ho quindi iniziato a sperimentare a casa, prima con il cibo e poi con il pane. Il mio più importante traguardo come fornaia, fino ad ora, è stato venire al Salone e fare il mio pane a Milano, e anche aprire il mio piccolo negozio ad Auckland un anno fa. E’ stata la cosa più difficile e più gratificante che abbia mai fatto. Mi vedo ancora come una inesperta e non mi definisco veramente una ‘fornaia’. Mi piace imparare e quindi spero di poter lavorare con persone che ne sappiano sempre più di me in modo da diventare una fornaia migliore. E’ una scienza complicata, non ho ancora capito veramente tutto di come funziona.

 

Cosa dai a Auckland e cosa Auckland dona a te? Ci piacerebbe una risposta che misceli sia cose alte che scambi più frivoli cittandono/città che forse attraversano i tuoi giorni lì…

Auckland è la città più grande della Nuova Zelanda, ma è pur sempre molto piccola. Non mi piace sempre ma quando viaggio mi da nuove idee da portare qui. Penso sia un gran posto per iniziare una piccola attività, perché ci sono meno persone con cui competere. Mi piace che in 30 minuti tu sia già in campagna vicino al mare, e dimentichi di vivere in una città. Io vivo in un sobborgo appena fuori dalla city, tra il bush e il mare. Abbiamo un giardino e due cani e coltiviamo verdure. E penso sia molto difficile avere questa possibilità altrove. 

 

Sydney contro Melbourne è un discorso molto serio nel continente Australiano (Down Under)…Quale altro posto chiameresti casa nel mondo a parte, od oltre, Auckland?

Il paese dei miei genitori a South Island. Vivono in un contesto rurale appena fuori una città chiamata Blenheim. Ci sono un sacco di montagne colorate, grandi spazi aperti con uva e fiumi freddi dove nuotare. E’ un luogo incantato e rilassante a cui tornare.

 

Un talento che hai, uno che ti manca

Posso fare il pane ma manco di fiducia. 

 

Dove ti vedi tra dieci anni?

Mi piacerebbe avere un sacco di bambini, vivere al mare, avere qualche animale e un giardino con cui nutrire la mia famiglia.
 

Cosa hai imparato, sin qui, dalla vita?

A non pensare troppo avanti nel tempo e fare ciò che mi fa più felice.

 

Il ritratto di Carter è di Harry Were (sorella gemella di Carter), da: harrywere.tumblr.com

Per scoprire di più sulla panetteria e negozio di Carter: http://werebros.co.nz/

 

 

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