Loïc, Tolosa

 

La tua storia in 10 righe

Sono cresciuto in una città vicina a Parigi, e poi a Tolosa, nel Sud della Francia. Dopo la scuola superiore, ho deciso di prendere una laurea in Scienze Politiche ma non mi è piaciuta tantissimo. Ho sempre avuto un grande interesse per le arti, specialmente musica e cinema, e quindi mi sono messo a studiarle per creare le mie cose, utilizzando tutto il mio tempo libero. Quando mi iscrissi all’università, avevo già qualche esperienza in ripresa e montaggio, quindi subito iniziai la mia attività (avevo 19 anni). Ho usato tutti gli anni dei miei studi per iniziare progetti artistici sempre nuovi e quindi imparare ancora ed ancora di più. Ho fatto qualche film, alcune pubblicità e dei video musicali.

 

Tu viaggiatore: che mezzi, che posti e quali bisogni?

Quel che mi piace veramente quando viaggio è improvvisare e quello che mi fa impazzire è l’autostop. Ti prefissi degli obiettivi, ad esempio ‘ voglio essere lì in due giorni e in questa città una settimana’ ma non saprai mai se ce la fai o no e sai anche meno di meno sul come andrà. A volte cambi i tuoi piani anche grazie ai consigli delle persone che incontri. A volte non sei in grado di raggiungere la tua destinazione e quindi improvvisi. E vai in posti che non avevi immaginato di raggiungere.

Finora, ho fatto un sacco di autostop in Francia, sono andato a Istanbul con un amico attraverso i Balcani. La scorsa estate ho deciso di andare, davvero improvvisamente, in Marocco, è stato come un ghiribizzo. All’inizio pensavo di incontrare un amico nella Spagna Occidentale e quindi continuare a viaggiare. In quell’occasione ricordo di non aver avuto assai tempo, davvero ero di fretta e ho fatto circa 2500 km in 5 giorni, passando per il Portogallo.

Alla fine non sono riuscito ad arrivarci in Marocco, mi sono fermato nel sud della Spagna.

Fa parte del gioco: sei da solo, non pianifichi nulla e quindi alla fine viaggi molto di più di quello che ti aspettavi, e incontri dozzine di persone. L’importante non è la destinazione, ma il percorso.

 

Con il tuo amico Dimitri, hai viaggiato da Tolosa a Istanbul, tre anni fa, attraversando tutto in autostop, Balcani compresi.

Oggi magari le cose sono cambiate un bel po’ e la prima domanda per te è: lo rifaresti? La seconda è: hai fatto un film da quell’esperienza (lo hai diretto e hai anche firmato la colonna sonora), si tratta di un dialogo su un piano intimo o volevi creare qualcosa di universale.

Oh, di sicuro lo rifaremmo! Alcune parti del viaggio sono state toste, ma ci siamo divertiti un sacco e abbiamo vissuto molte situazioni insolite, tutte a caso: rimarranno per sempre nelle nostre menti! Adesso mi piacerebbe viaggiare in Sud America. Dimitri è molto più avventuroso di me. L’estate scorsa ha fatto un viaggio in autostop Tolosa-Tokio!!!

 

Il film è sia molto intimo che universale, è per tutti. Tutte queste immagini sono una traccia di quello che abbiamo visto durante il viaggio: il meglio e il peggio, le cose tristi e quelle felici, la bellezza ed il suo contrario. Volevo mettere lo spettatore nelle stesse condizioni in cui eravamo noi, facendogli provare esattamente quel che provavamo, e vedevamo, noi.

In un modo più ‘universale’ desideravo suggerire alle persone la voglia di viaggiare e incontrare altre persone. Quando sali in una macchina, non sai mai chi è quello che guida. C’è chi ti offre del cibo, chi un tetto per la notte e altri che invece manco vogliono parlare. Tutto questo rompe in qualche maniera l’omogeneità sociale a cui siamo abituati nella quotidianità. Parli con persone che non incontrerai mai da qualche altra parte, e loro ti parlano della loro vita, del lavoro, delle loro opinioni sul mondo, etc. Ti da speranza: sono così differenti ma condividono così tanta umanità e simpatia da fermarsi al lato della strada ed aiutare chi è totalmente straniero. Penso sia qualcosa di meraviglioso, un’impagabile fonte d’ispirazione. E volevo condividerla a mia volta in un film.

 

Puoi dirci qualcosa di più a proposito della tua prossima esperienza di vita, dove lo sguardo soggettivo è ancora una volta utilizzato per lo storytelling?

Mi piacerebbe molto, davvero, andare in Sudamerica e fare lo stesso tipo di film. Sono passati anni da Hvala e ancora mi piace, ma voglio fare un film nuovo con tutto quello che ho imparato sin da allora.

 

Il più importante traguardo raggiunto dopo così tanti anni come video designer e regista?

Quando ancora studiavo Scienze Politiche, lavorai quasi due anni per un corto. Non avevo molta esperienza come regista e mi avevano affidato la guida di un gruppo di 30 persone. Non avevo mai lavorato così tanto, e così a lungo, nella mia vita ma finalmente finiamo il film e riusciamo a riempire un teatro! E’ stata, nello stesso tempo, l’esperienza più piacevole e più difficile e anche se il film non è certo perfetto, sono assolutamente fiero del lavoro che abbiamo fatto.

 

Una cosa bella capitata di recente, a te come persona?

Ero in metro, ascoltavo musica. Una ragazza mi guarda in modo molto intenso. Inizia a parlarmi ma io non la sento perché avevo le cuffie. Quindi le tolgo. Poi lei mi dice ‘Guarda che hai una banana sotto al culo’. Mi alzai in piedi e davvero avevo una banana sbucciata sul mio sedile!!

Probabilmente, è stata una delle cose più divertenti che mi sono capitate a caso.

 

Vino o bevanda preferita?

Di sicuro quella che mi rintontisce durante il pasto e che mi fa dormire subito dopo.

 

La musica ed il libro (od i libri) con te ora? E dove sono poggiati i libri?

Adesso leggo ‘La Gaia Scienza’ (Die fröhliche Wissenschaft) di Nietzsche, quindi tutti pensano che sono intelligente quando la porto con me in metro! Ahha!

 

Come cerchi di vivere lentamente, se ti piace, in una città come la tua?

Di solito sto sveglio fino a tardi, quando tutti dormono. E’ rilassante ed è anche un momento adatto per fare tutte le cose che non riesci a fare di giorno. Forse è l’unico momento che riesco a prendere per me stesso ogni giorno. Ho anche composto un album intero facendo così. L’unica cosa negative è quando ti devi svegliare la mattina dopo e andare al lavoro.

 

Cosa hai imparato sin qui dalla vita?

Che devo imparare di più!

 

 

Per saperne di più sul lavoro di Loïc: www.le-passager.fr

Per guardare Hvala: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=DTgDVoeQNd8

 

p.s.: Loïc è riuscito a realizzare il suo sogno di viaggiare in Sudamerica, che ha percorso per 4000 km di viaggi e di  riprese. Una volta tornato, ha realizzato un breve ed intensissimo film, When It Rumbles: https://vimeo.com/187847899/9d81c49c1c

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